Tutti parlano di Growth Hacking, i blog riportano nei titoli: i migliori tool, casi di successo, trucchetti e tecniche per far crescere velocemente il tuo business e guide definitive.
Lasciateci dire che sono tutti titoli clickbait con poco di vero.
I tool cambiano, si evolvono e, a volte, vengono chiusi. Di storie di successo ne abbiamo sentite tante, da Dropbox a Hotmail, ma nella maggior parte dei casi non funziona così, non per tutti i business. Non esistono guide definitive. In un settore che è in continua evoluzione non c'è nulla di definitivo!
Il Growth Hacking è una disciplina complessa, formata da elementi di altre discipline: marketing digitale, programmazione e analisi dei dati.
Wikipedia ci dice che: "Il Growth Hacking è un processo di rapida sperimentazione attraverso una serie di canali di marketing per individuare i modi più efficaci per far crescere un business". Noi vi diciamo che il Growth Hacking è un processo continuo, non un’attività spot, che si basa su esperimenti che coinvolgono il prodotto ed il marketing. Tutti gli esperimenti condotti devono essere misurabili, ripetibili e scalabili.
- Misurabili: devono essere strettamente legati a una metrica.
- Ripetibili: non devono essere casuali o basati su elementi fortuiti ma deve essere possibile ricreare le stesse condizioni per ripetere l’esperimento.
- Scalabili: non solo ripetibili, ma scalabili.
A cosa servono questi esperimenti? Servono per trovare la miglior strategia che fa crescere il tuo prodotto, ovvero il migliore Growth Hack.
L’essenza del Growth Hacking, quindi, è di far crescere il tuo business, ottimizzando il budget e le risorse grazie alla migliore combinazione dei fattori d'interesse.
Ed è questo, dopo tutto, il vero senso del Growth Hacking.