I “foodie” sono una categoria di marketing molto specifica. Sono per lo più giovani tra i 25 e i 45 anni appassionati di cibo con abitudini di consumo molto sofisticate e con una forte propensione all’uso dei social e in generale della tecnologia. Per i foodie il social d’elezione è Instagram, l’hashtag #Foodie conta quasi 70 milioni di immagini, l’hashtag #foodporn oltre 133 milioni.
Se incrociamo questo pubblico con quello delle recognition apps, le app che riconoscono musica, oggetti o immagini a partire da una foto, scopriamo come ci sia un mercato ampio e decisamente a fuoco. Due i bisogni primari dei foodie: riconoscere ingredienti e ricetta di un piatto e scoprire le caratteristiche di un vino. Esiste questa possibilità? In parte sì. Più facile per il vino meno per le ricette.
È in avanzato stato di studio un’app che rivoluzionerà il modo di cucinare e manderà (forse) in soffitta il ricettario di famiglia con i suoi “quanto basta” o “regolati a occhio”. Si tratta di Pic2Recipe ed è una sorta di “Shazam del cibo”. Grazie a questa app, nata da un team di ricercatori del MIT di Boston, a partire dalla foto di un piatto è possibile risalire alla ricetta con tanto di lista ingredienti e metodi di cottura.
Alla base dell’app c’è un algoritmo che, sfruttando la logica delle reti neurali, confronta la foto di un piatto con un database di oltre 100mila ricette, alla ricerca della preparazione più affine. Al momento l’app è in fase sperimentale ma già inizia a dare i primi frutti. La percentuale di successo è di circa il 65%. Più un piatto è complesso più è difficile trovare tutti gli ingredienti. Secondo i ricercatori il frullato è il piatto più difficile da indovinare. Altro livello di difficoltà è lo “stile” e la qualità delle foto. Insomma, al momento, è bene avere il ricettario della nonna ancora a portata di mano.
Vita più facile per gli appassionati di vino dato che in questo settore le app di riconoscimento sono di più e più performanti. Al momento la migliore, di sicuro quella con il maggior numero di utenti (20 milioni), è Vivino. Come funziona l’app? molto semplice. Basta fotografare l’etichetta di un vino per visualizzare istantaneamente i commenti, le recensioni, il prezzo medio, le note sulla degustazione e gli accostamenti col cibo. Alta funzionalità è il collegamento con lo shop per acquistare la bottiglia.
La vera forza dell’app è il suo grandissimo database che può contare su una libreria di vini nel mondo con 10 milioni di bottiglie, 300.000 vini scansionati in media al giorno, 250 milioni di etichette scansionate fino a oggi, 209.000 aziende vinicole rappresentate. Volumi di utilizzo alti che ci raccontano di un’app molto testata che riesce ad automigliorarsi grazie al contributo degli utenti.
Presto grazie a queste app non vi sentirete più fuori posto quando si parlerà di grandi o quando, per impressionare il vostro partner, dovrete riprodurre il piatto che avete mangiato al primo appuntamento (ricordatevi di scattare una foto se questa sera avete un appuntamento galante a cena, non si sa mai).