Il web marketing è sempre in continua evoluzione e un campo come quello culturale rischia il collasso se non si mette a paro con i tempi. Nasce così il web marketing culturale che in sintesi equivale a dire che la cultura veste "social", quindi gioca la sua partita sul web. In questo modo la diffusione della cultura in senso ampio aumenta considerevolmente rispetto a quando rimaneva fuori dal mondo social.
Le strategie di digital marketing più avanzate puntano sui contenuti, il tesoro che tutti gli utenti cercano. In questo contesto chi produce cultura ha una marcia in più. Un'ottima strategia social non vale solo per i progetti e iniziative o eventi che hanno inizio e fine ben determinati come uno spettacolo teatrale o una mostra. Il digital marketing deve diventare un approccio strutturato anche per i tanti musei che hanno un’attività continua.
Solo recentemente i musei hanno iniziato a utilizzare i social network per promuovere le proprie attività e il risultato è considerevole. In particolare la piattaforma che garantisce maggiore visibilità è Instagram grazie all'immediatezza delle immagini che arrivano direttamente agli utenti, permettendone la partecipazione a nuove forme culturali.
In che modo interagiscono i musei con i follower Instagram? Attraverso la condivisione di post che raffigurano i quadri presenti nelle sale, vari work in progress. Ma non solo: grazie alle Instagram Stories le istituzioni culturali hanno la possibilità di arrivare più direttamente alle persone attraverso un tono più informale con il quale si può raccontare una determinata esposizione o un evento.
In qualche particolare esposizione, il vero protagonista della mostra sembra essere lo spettatore che ha la possibilità di fotografare liberamente le opere esposte, divenendo così lui stesso un divulgatore dell'arte. Chi non ha visto, infatti, l'esposizione Love al Chiostro del Bramante? Lì è stata data la possibilità al pubblico di fotografare le opere e di condividerle sui vari canali social con l'hashtag ufficiale #chiostrolove. In questo modo è stato creato un vero e proprio punto di contatto tra l'arte e il pubblico esterno.
I musei hanno la possibilità, attraverso l'utilizzo dei social media, di conservare il passato, ma al tempo stesso riportarlo all'eterno presente che lo caratterizza. Ma quali sono i migliori spazi museali digital? C'è il MoMa, The Museum of Modern Art a New York che conta 3 milioni follower su Instagram con vari post che rappresentano locandine di eventi, spettatori che guardano le esposizioni, artisti all'opera e tutto questo conquista molti follower che si sentono anch'essi parte dell'arte.
Ad Amsterdam troviamo invece uno dei primi musei che ha aperto un account Instagram. Il museo social di cui stiamo parlando è il Rijksmuseum che utilizza Instagram per portare agli occhi dei propri 151 milioni follower le proprie opere d'arte. A Parigi, il museo digital tra i più famosi è il Musée du Louvre che ha 1,2 milioni di follower e altrettanti like ai post condivisi.
In Italia sono meno i musei che hanno vestito abiti "social", ma piano piano sembra che anche qui si cominci a comprendere il grande potenziale dietro i social network. Alcuni musei che si sono però messi sui social sono ad esempio le Gallerie degli Uffizi con 71,1 mila follower e 498 immagini condivise che vedono rappresentati le varie opere. Sul social network Twitter troviamo invece i Musei Reali Torino seguito da 7.872 persone che possono così rimanere sempre aggiornati sulle attività del museo.
È sempre più chiaro a tutti come la realtà social non possa essere messa da parte, specialmente se l'obiettivo è quello di promuovere iniziative ed eventi che altrimenti non sarebbero divulgate in così breve tempo ad un pubblico tanto vasto.