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Tutti parlano di Growth Hacking, i blog riportano nei titoli: i migliori tool, casi di successo, trucchetti e tecniche per far crescere velocemente il tuo business e guide definitive.

Lasciateci dire che sono tutti titoli clickbait con poco di vero.

I tool cambiano, si evolvono e, a volte, vengono chiusi. Di storie di successo ne abbiamo sentite tante, da Dropbox a Hotmail, ma nella maggior parte dei casi non funziona così, non per tutti i business. Non esistono guide definitive. In un settore che è in continua evoluzione non c'è nulla di definitivo!

Il Growth Hacking è una disciplina complessa, formata da elementi di altre discipline: marketing digitale, programmazione e analisi dei dati.

Wikipedia ci dice che: "Il Growth Hacking è un processo di rapida sperimentazione attraverso una serie di canali di marketing per individuare i modi più efficaci per far crescere un business". Noi vi diciamo che il Growth Hacking è un processo continuo, non un’attività spot, che si basa su esperimenti che coinvolgono il prodotto ed il marketing. Tutti gli esperimenti condotti devono essere misurabili, ripetibili e scalabili.

  • Misurabili: devono essere strettamente legati a una metrica.
  • Ripetibili: non devono essere casuali o basati su elementi fortuiti ma deve essere possibile ricreare le stesse condizioni per ripetere l’esperimento.  
  • Scalabili: non solo ripetibili, ma scalabili.

A cosa servono questi esperimenti? Servono per trovare la miglior strategia che fa crescere il tuo prodotto, ovvero il migliore Growth Hack

L’essenza del Growth Hacking, quindi, è di far crescere il tuo business, ottimizzando il budget e le risorse grazie alla migliore combinazione dei fattori d'interesse.

Ed è questo, dopo tutto, il vero senso del Growth Hacking.

App, ne esistono a centinaia e, grazie alla sempre più pressante corsa all’innovazione, gli sviluppatori ne sfornano di nuove ogni giorno. Ma, c’è un ma, noi finiamo per utilizzare sempre le stesse vecchie applicazioni.

Non ci credi? Prova a sbloccare il tuo smartphone e fai un check di quante nuove app hai scaricato ultimamente. Pochissime vero?

Ebbene, uno studio conferma che la maggior parte di noi utenti preferisce affidarsi ad applicazioni più vecchie, consolidate e familiari rispetto alle nuove leve che affollano gli store online.

L’analisi, condotta sulle abitudini degli utenti, è stata realizzata da App Annie (autorità nel campo dell’analisi del mercato delle app) e poi saldamente sostenuta da Eric Feng, ex CTO di Hulo e Flipboard e oggi socio generale di Kleiner Perkins Caufield & Byers.

Secondo Feng “la corsa all’oro delle app è terminata”, in altre parole oggi le nuove applicazioni hanno poche possibilità di scalare la vetta ed entrare nell’olimpo delle 30 app più amate e scaricate. Insomma tempi duri per startupper e developer.

Per capire come sia andato delineandosi questo scenario, è necessario andare a guardare l’evoluzione di alcune delle app che dominano la top 30 delle applicazioni con il maggior download, come Facebook, Twitter o Instagram.

Prendiamo Facebook, nato come luogo in cui le persone potevano incontrarsi, ha subito nel tempo un’incredibile evoluzione. Oggi la piattaforma blu di Mark è un vero e proprio ecosistema, dove è possibile vendere, giocare, diffondere notizie e molto altro.

Ed è qui il punto. Perché un utente dovrebbe scaricare altre app per avere funzioni che Facebook (così come per altre “veterane”) già offre?

Piccolo spiraglio per la sezione game, dove questa tendenza sembra funzionare molto meno. Anche in questa sezione il catalogo si aggiorna di giorno in giorno, tuttavia la classifica dei 30 giochi più scaricati è decisamente dinamica.

Perché i nuovi game riescono a imporsi su quelli vecchi? Forse perché i game più innovativi riescono a soddisfare le sempre nuove esigenze dei giocatori, o forse perché nell’intrattenimento ci piace variare.

Nonostante il trend le startup continuano a sviluppare app mobile. Perché? Diciamo che se da un lato vendere la propria app sui principali store online rappresenta sempre una grande chance, seppur con tutte le difficoltà dette, dall’altro bisogna considerare che ci sono numerosi progetti e app che vengono vendute e diffuse fuori dai principali store online.

In realtà sono numerose le applicazioni che hanno avuto successo, seppur al di fuori della top 30 degli store ufficiali. Ne è un esempio perfetto Calm, l’app progettata per la meditazione tra le mura di casa, o le varie tipologie dedicate all’arredamento.

Questo ci insegna che un buon modello di business, e certo anche una buona app, può costruire un’azienda da un miliardo di dollari, anche senza un miliardo di utenti.

Anno 1994. Un’inconsapevole Justin Hall, professione studente universitario, creò il suo primo sito web personale "Links.net", riempiendolo con post dove raccontava i propri pensieri ed opinioni in modo del tutto anti-cronologico. Quel diario personale, a tutti gli effetti, è andato trasformandosi negli anni fino ad oggi, dopo ben 25 anni, a contare oltre 500 milioni di utenti in rete. Siamo tanti, davvero tanti.

Allora oggi, anno 2019, ha davvero senso aprire un blog?

Non c’è una risposta. Dipende, solo da te.

Il blog ha una storia lunga e costellata da tante e diverse ramificazioni, tutte orientate allo stesso obiettivo: raccontare una propria storia. Ne sono un esempio la nascita di WordPress nel 2003, l’avvento dei videoblog tra il 2004 e il 2005 con la nascita di YouTube. Le piattaforme di microblogging come Twitter e Tumblr, tra 2006 e 2007, e infine il lancio del dominio “.blog” da parte di WordPress nel 2016.

La, molto più lunga, storia del blog fa già percepire le profonde radici culturali e sociali che lo caratterizzano.

Ma vale la pena oggi aprire un blog?

  • Partiamo col dire che il blog è tuo. Con l’avvento dei social network molti hanno abbandonato il blog per dedicarsi completamente a raccontarsi su queste nuove piattaforme. Sui social network alla fine sei un ospite e i proprietari possono cambaire le regole a loro piacimento mentre il dominio di un blog è tuo e, anche se devi vedertela con Google e SEO, hai maggiore libertà di sperimentazione per sfidare i rank;
  • Il blog è flessibile, si adatta facilmente ad ogni business, sia personale e mirato ad accrescere il personal branding, che corporate e rivolto ad un eCommerce. Inoltre è trasversale poiché riesce a far scivolare il contenuto indifferentemente su social o altre piattaforme;
  • Non sottovalutate gli elementi di fiducia e reputazione che si instaurano con un blog contraddistinto da contenuti di qualità;
  • Il blog è business. Non dimenticate le storie di successo di chi ha saputo sfruttare i propri contenuti per cavalcare il mercato;
  • Il blog è il tuo regno. Hai completa libertà nelle scelte grafiche, testuali, di contenuto e perfino nell’esperienza utente.

Ma, come abbiamo detto, oggi si contano oltre 500 milioni di blog, molti dei quali abbandonati nel limbo del web.
Oggi, di conseguenza, non ti conviene aprire un blog se:

  • Non hai uno scopo e le idee confuse;
  • Lo consideri un hobby più che un business;
  • Sprechi tempo su argomenti di “moda” piuttosto che parlare di cose che conosci o che ti appassionano;
  • Vuoi tutto e subito quando invece il blog richiede pazienza e dedizione.

Il blog è un lavoro a tempo pieno e, nonostante i suoi 25 anni e il continuo attacco da parte di social più giovani e attraenti, lui resiste e persiste, portando sul piatto i valori di libertà, fiducia e impegno.

Il blog è ancora forte. Averlo o non averlo dipende da te. Dalle tue idee, progetti e obiettivi.

 

Succede, spesso, e anche ai più bravi. In ordine pensi di aver definito con cura gli obiettivi, creato un copy a prova di bomba e dei visual che le produzioni hollywoodiane possono seguire solo. Insomma di aver dato il massimo per la tua campagna di marketing su Facebook ma poi, lanciate le inserzioni, non funziona come previsto.

“Perché? Dove ho sbagliato?”. No panic, succede e gli sbagli servono sempre.

Tutto quello che devi fare è prendere questa lista di tips, da tenere sempre sotto mano, che ti aiuterà a farti le domande giuste e aggiustare il tiro quando serve.

  1. Missione obiettivo

La primissima cosa da fare quando si imposta una campagna, è stabilire un obiettivo preciso. Gli obiettivi sono svariati ma possono essere riassunti in tre macro-aree: notorietà del marchio, creare considerazione e, infine, portare alla conversione. Il primo passo è proprio questo, chiedersi quale sia l’obiettivo giusto per la nostra campagna e sulla base di ciò impostare l’inserzione.

  1. Scegli il tuo pubblico

Un altro punto di fondamentale importanza riguarda il pubblico di riferimento. Spesso infatti un'inserzione non riesce a performare bene semplicemente perché si sta guardando al target sbagliato; magari un pubblico che non è interessato al messaggio che stai veicolando.

Cerca di controllare il target che hai impostato, assicurati che non sia troppo ampio (si realistico milioni di persone sono difficili da raggiungere!), limita la località, lavora sull’esclusione o l’inclusione di aree geografiche specifiche, definisci fasce di età mirate e individua gli interessi dei tuoi potenziali utenti; fai ricerche sui tuoi potenziali clienti e dipingiti un quadro chiaro delle persone a cui intendi parlare.

  1. Inserzione + target, c’è rilevanza?

Dopo aver capito a chi indirizzare il messaggio, lo step successivo è chiedersi si l’inserzione è pertinente per il target individuato. Come? Facebook ci viene in soccorso con la “Valutazione della qualità”, ossia una stima della qualità percepita dell’inserzione. La qualità si misura usando i feedback sulle inserzioni e sull’esperienza successiva al click, la valutazione dell’inserzione viene fatta comparando le inserzioni che competono per lo stesso pubblico.

  1. Il posizionamento

Niente ansia perché non è facile capire da subito quale posizionamento permetta all’inserzione di performare al meglio. Un aiuto lo darà con il tempo l’esperienza, un altro la possibilità di lanciare dei test con diversi posizionamenti che possano indicare le opzioni su cui investire.

Facebook, sulla base degli obiettivi della campagna, consiglia infatti una serie di scelte; sperimenta, solo così potrai capire dove andare.

  1. Questione di budget

Il budget, eterno dilemma. Mi dispiace dirti che non esiste una regola fissa. Come norma generale, per capire come impostare un budget, cerca di pensare a quante persone vuoi raggiungere, per quanti giorni vuoi promuovere l’inserzione e dove la vuoi posizionare. Un budget troppo basso, meno di 4 o 5 euro al giorno, non permette di raggiungere ampi numeri di utenti né di essere competitivi verso l’esterno, ma nulla è inciso sulla pietra.

  1. Il visual conta…

Se la tua campagna Ads non ha molti click, forse la tua immagine non è abbastanza ingaggiante da fermare l’utente e spingerlo a guardare il tuo annuncio. Cerca di assicurati che la tua immagine o il tuo video siano rilevanti per il pubblico di riferimento.
Anche qui vale la regola dello sperimentare: testa più immagini mantenendo il copy in modo da capire cosa funziona e cosa no.

  1. … ma anche il contenuto

Il testo deve essere chiaro e naturale, ma anche accattivante e soprattutto coerente con il visual; testo ed immagine devono parlarsi, essere complementari. Il copy deve scorrere in modo fluido, leggero, e non essere pesante anche a livello visivo. Segnati grammarly, un tool che ti viene in aiuto correggendo eventuali sviste nei testi.

  1. CTA limpida

Come si richiede chiarezza al contenuto, così la si richiede alla call to action: efficace e mirata. Facebook ci permette di aggiungere bottoni diversi a seconda dell’invito all’azione, quindi non limitiamoci ad usare il “best seller” scopri di più. Cerca di essere più specifico, se la campagna lo permette, ed entra nel dettaglio dell’annuncio.

  1. Landing page da leoni

Assolutamente fondamentale è la pagina di atterraggio, chiediti sempre dove vuoi portare gli utenti che cliccano il link dell’inserzione. L’utente infatti, dopo aver visto il tuo annuncio, si aspetta di accedere con facilità alle informazioni che gli hai promesso. Qui le parole chiave sono coerenza e immediatezza: l'homepage non deve essere dispersiva e generica e il link deve portare esattamente all’informazione data, senza mettere l’utente nella posizione di trovarsi su una pagina dove dovrà faticare per trovarla.

  1. Se la frequenza di visualizzazioni è troppo alta

Se questo numero si alza, nella maggior parte dei casi, significa che il tuo pubblico si sta saturando. In altre parole gli utenti che avranno visto la tua inserzione troppe volte tenderanno a non farci più caso, evitandola direttamente. In questi casi è meglio fermare la campagna e metterla in standby un paio di settimane. Schiarisciti le idee, cambia la creatività e riparti, vedrai che i numeri torneranno su livelli ottimali.

Il settore del digital marketing, grazie anche alla possibilità di raggiungere milioni di persone in pochi secondi e senza spostarsi dalla scrivania, è oggi uno dei più produttivi. Non stupisce quindi che i professionisti del marketing digitale siano figure sempre ambite e richieste dalle aziende.

Forse già ci lavori, forse cerchi un upgrade, o forse sei alla ricerca del tuo primo impiego. In ogni caso partiamo dal principio: oggi gli esperti di marketing digitale devono riunire in sé un set di competenze diversificate che vanno dalla puntuale conoscenza dei canali social disponibili alla capacità di riconoscere le opportunità emergenti, ed infine una conoscenza base nell’analisi dei dati e nell’advertising.

Certo, il marketing digitale richiede una specifica preparazione, ma oggi a fare la differenza è anche un bagaglio fatto di molteplici competenze, la capacità di possedere un equilibrio tra pensiero critico e pensiero creativo.

Bene, ma quindi quali sono le skill più ricercate, ed i ruoli più richiesti, dalle aziende che ti permetteranno di trovare lavoro o fare il salto di qualità? Di seguito ti diamo qualche tips utile per riordinare le idee e fare il check alla tua carriera.

Content Marketing

Oggi i consumatori, anche e soprattutto online, sono alla ricerca del valore, il che si traduce non solo nella ricerca di una risposta concreta ai propri bisogni e necessità, ma anche la ricerca di forme di intrattenimento di qualità.

Oggi esistono tantissimi canali, strumenti e piattaforme attraverso cui comunicare il valore di un prodotto al consumatore: si va dai più conosciuti social media, al blog per arrivare all’email marketing. Ma cosa hanno in comune tutte queste opzioni? Il contenuto di qualità, quello in grado di far raggiungere, a seconda dei casi, i più diversi obiettivi che possono andare dall’awareness alla lead generation. E questo è per l’appunto il compito del content marketing.

È facile intuire come il content marketing sia qualcosa di più complesso di un articolo su un blog. Il content marketing si occupa di creare e condividere contenuti che non mirano direttamente a vendere un qualcosa al cliente, ma bensì a fidelizzarlo, mantenendo nel tempo una relazione stabile, fruttuosa e duratura. Si tratta di dare vita a un progetto che, basandosi sui contenuti e sfruttando tutti gli strumenti e i canali a disposizione, crei uno storytelling del prodotto che porti il consumatore ad affezionarsi al brand.

Oggi le aziende sono sempre più consapevoli di quanto alto sia il potenziale del content marketing per raggiungere e comunicare con il proprio pubblico, per questo i professionisti del settore trovano oggi ampi spazi crescita e lavoro.

eCommerce Management

In questo particolare momento storico, lavorare nel mondo dell’eCommerce può regalare davvero grandi emozioni. Basta pensare che si tratta di uno dei settori con la maggiore crescita e che, secondo le stime, andrà a configurarsi come il più grande canale di vendita al dettaglio al mondo entro il 2021.

Dal suo approdo incerto e costoso (vedi le voci costi e spedizioni), di strada ne ha fatta, migliorando non solo gli aspetti legati ai costi per il cliente, ma anche nella logistica e nella gestione automatizzata del magazzino.

Senza contare che oggi sono i millennial a guidare la rivoluzione dello shopping online, destreggiandosi tra assistenti vocali e IoT per le loro sessioni di acquisto.

Ne consegue che le competenze digitali sono basilari nell’approccio all’eCommerce, quindi se il management di uno shop digitale è la tua vocazione, sappi che dovrai coltivare diverse skill digital che vanno dall’analisi dei dati al social advertising, senza trascurare la conoscenza degli aspetti legati a pricing e logistica, indispensabili nella progettazione complessiva di una strategia dedicata.

Growth Hacking

Scegli il tuo target, investi in annunci e dedichi molto tempo nell’implementazione di una strategia che ti porterà a un risultato tangibile nel medio-lungo periodo. Questo, come saprai, è il percorso base del marketing tradizionale.

Cosa fare però quando ci si trova per le mani una startup o una piccola azienda con un budget e un tempo limitato? Come raggiungere la scalabilità mentre la concorrenza incalza?

Qualche anno fa, nel 2010 su per giù, Sean Ellis, imprenditore con alle spalle esperienze in startup come Dropbox e Eventbrite, ha coniato il concetto di Growth Hacking.

Il Growth Hacking, che dovrebbe essere inteso come un mindset, è un processo di sperimentazione rapida sul prodotto e sui canali di marketing per trovare il modo più efficiente per far crescere un business.

Può essere inteso come un pensiero laterale, atipico, non convenzionale, fuori dagli schemi. Il succo rimane che con il Growth Hacking si cerca di ottenere la crescita di un’azienda attraverso tutti i modi possibili, seguendo strade che in passato non sarebbero nemmeno state prese in considerazione.

Oggi le aziende sono sempre più orientate verso figure in grado implementare il business in tempi rapidi.

Il giusto mix tra marketing creativo, analisi dei dati e IT, oltre che alla capacità di pensare fuori dagli schemi, sono le skill necessarie per diventare un professionista del Growth Hacking.

Mentre riprendiamo a pieno regime dopo qualche giorno dal sapore decisamente slow, complice il susseguirsi di ponti perfetti che hanno accompagnato il break pasquale, il mondo dei social media non si è fermato un attimo. Facciamo il punto?

 

Instagram si allarga, la famiglia dà il benvenuto alla nuova funzionalità “quiz”

Il più famoso social dedicato a raccontare per immagini vita, morte e miracoli dei suoi utenti, ha accolto in casa una nuova funzionalità: oltre alle ormai “classiche” funzioni come tag, hashtag, sondaggi e domande, con cui gli utenti possono arricchire la propria esperienza di creazione e condivisione di una storia, dal 23 aprile Instagram ha accolto il quiz, già brutalmente entrato nella quotidianità social della piattaforma. Successo o fuoco di paglia? Un’analisi ancora non è possibile ma facendo un rapido zapping sulle stories è evidente che la nuova funzione non è passata inosservata. 

 

Facebook Stories is the new yellow

Guardando a qualche mese fa nessuno lo avrebbe mai detto ma, sorpresa, Facebook Stories raggiunge i 500 milioni di utenti. Grazie alle storie la piattaforma blu di Mark supera Snapchat, quella che era il prodotto natio e che oggi conta 190 milioni di utenti al giorno.
In altre parole? Un terzo degli 1,56 miliardi di utenti Facebook pubblica o guarda le Storie quotidianamente: un dato che ha un che di clamoroso se si pensa che sono trascorsi solo due anni dal loro lancio.

 

Privacy, tu non mi basti mai

La privacy online è argomento che torna sempre e che merita approfondimenti costanti. Quando se ne parla bisogna prestare massima attenzione non solo perché ci riguarda direttamente, ma perché si tratta di un tema in continua evoluzione e aggiornamento.

Ancora una volta, a metterci davanti alle falle e agli “abusi di potere” in tema di protezione dei dati sensibili online, è l’incriminata piattaforma blu di Mark.

Ad aprire l’ennesima indagine nei confronti di Facebook, annunciando che la piattaforma è stata in grado di raccogliere oltre 1,5 milioni di rubriche collegate agli account personali di posta elettronica, è Letitia James, Procuratore Generale dello Stato di New York.

Questo, detto in soldoni, significa che ogni nostra informazione diventa una potenziale fonte di marketing. Il fatto è grave e il gruppo Facebook, in America come in Irlanda, rischia multe fino al 4% del fatturato. L’episodio ha spinto i vertici del colosso a mettere da parte una somma come 3 miliardi di dollari proprio per far fronte ad una eventuale sanzione da parte dell’antitrust americana.

Con questa il gigante blu raggiunge quota undici inchieste aperte da Dublino. L’abbiamo detto che la privacy è importante?

Abbiamo raccolto gli eventi, gli incontri e i corsi di formazione, relativi al digital, che si terranno a Roma da Marzo fino a Maggio.

Munitevi di agenda e penna per segnare gli appuntamenti di vostro interesse!

 

Eventi Marzo 2019

 

Mercoledì 13 MARZO | Radisson Blu
Neuromarketing World Forum

La nuova edizione dell’evento annuale dedicato a Neuromarketing Science, Business Association (NMSBA). L’evento Neuromarketing World Forum è rivolto a professionisti e appassionati di neuromarketing. È possibile acquistare il pass per il forum, che si svolgerà il 14 e il 15 marzo, o comprare i biglietti per la singola giornata. Il 13 marzo si svolgerà una pre-masterclass, con workshop, incontri e una cena d’apertura. 

 

Venerdì 22 MARZO | Roma TRE University
Codemotion

L’evento dedicato agli sviluppatori di tutti i linguaggi che si terrà dal 22 al 23 Marzo 2019 presso l'Engineering Department dell’Università romana Roma Tre. Due giorni di conferenze che saranno preceduti da due giorni di workshop, 20 e 21 marzo. Per acquistare il biglietto potete visitare il sito di Codemotion.

 

Venerdì 29 MARZO | Mercure Roma West
Affiliate Expo 2019

La seconda edizione dell'evento interamente dedicato all’Affiliate Marketing. Tre giornate ricche di appuntamenti con i migliori esperti di web marketing che operano nel mercato delle Affiliazioni. L’evento rivolto ad appassionati di web marketing, marketers e professionisti del settore, responsabili di eCommerce, imprenditori digitali, fornitori di servizi e tools per web marketers, startupper e studenti di Comunicazione e Marketing. L'Affiliate Expo è una bella opportunità per confrontarsi e fare networking in Italia.

 

Eventi Aprile 2019

 

Martedì 2 APRILE | Università degli Studi Roma Tre
RomeCup2019

RomeCup2019 è un grande evento internazionale sulla robotica e le scienze della vita promosso dalla Fondazione Mondo Digitale (FMD). Dal 2 al 5 aprile potrete vivere un’esperienza straordinaria sul presente e il futuro dell’uomo. Le nuove generazioni avranno la possibilità di avvicinarsi alle materie scientifiche e alle nuove competenze e profili professionali richiesti dal mercato del lavoro. La RomeCup è un multi evento: convegni, talk tematici di orientamento per i giovani, contest creativi con università e studenti, competizioni fra le scuole italiane con selezioni nazionali per i mondiali di robotica (RoboCup). Info Romecup.org

 

Mercoledì 17 APRILE | Auditorium via Veneto
Rome Innovation Summit

L'evento promosso dalla Rome Business School riunisce i maggiori leader e decisori del mondo nel settore dell'innovazione, con l'obiettivo di condividere pratiche, modelli e idee di successo che stanno dando forma al nostro futuro. Capitale umano e tecnologia sono i due fattori fondamentali per raggiungere tale obiettivo. Per maggiori info Romeinnovationsummit.com

 

Eventi Maggio 2019

 

Sabato 4 MAGGIO | La Nuvola
TEDxRoma 2019

Il topic dell'evento sarà: Society 5.0 - A Human Centric future. Durante l’evento si parlerà, appunto, della società uomo-centrica in cui verrà delineata una nuova identità dell’uomo più forte e consapevole grazie anche al prodigio degli strumenti tecnologici. Un'evoluzione sociale ed economica data dal progresso e dall'innovazione. Informazioni su Tedxroma.com

 

Sabato 4 MAGGIO | Link Campus University
Social Football Training

Il primo corso di formazione dedicato a chi vuole acquisire competenze digitali per operare all'interno di un settore in continua evoluzione: il calcio. Organizzato da Social Media Soccer e Link Campus University, il corso è articolato in sei moduli dedicati alle strategie e agli strumenti di digital marketing, ai nuovi modelli di business, al fan engagement e alle metriche di marketing. Ogni modulo sarà condotto da docenti d'eccezione come Veronica Gentili, Luca La Mesa, Ivan Ortenzi ed altri professionisti del settore. Per maggiori info Social Football Training

Essere sempre sul pezzo, inseguire tutte le novità del mondo della comunicazione e metterle in pratica per i clienti. Questa è un po’ la mission aziendale di Go Project, con un team dedicato alle strategie di marketing e un occhio di riguardo per la Football Industry.

Questa è stata la molla per diventare Partner del Social Football Summit, in programma il prossimo 22 novembre a Roma.

Si tratta di un evento di Digital Football Marketing trasversale, che punta i riflettori su realtà di successo e da spazio alle start up innovative del settore. Sarà una giornata di incontri a tema digital per analizzare le relazioni tra Club, giocatori, supporter e sponsor. Quali sono le dinamiche di questi rapporti fuori dal rettangolo verde?

Il programma prevede 10 panel dedicati alla capacità dei player della football industry di essere influencer e protagonisti nel sistema dei social media.

Chi costruisce una solida Brand Identity vince la sfida? Sì, a patto che generi intorno ad essa un seguito in termini di fan engagement, a condizione che elabori una strategia di comunicazione efficace. Queste sono solo un paio delle sfaccettature che verranno analizzate il 22 novembre a Roma. Puoi consultare il programma completo sul sito ufficiale dell’evento www.socialfootballsummit.com.

Organizzatore dell’evento è Social Media Soccer, startup innovativa che ha creato una piattaforma di monitoraggio degli account social delle squadre e dei giocatori di calcio. Esiste un legame tra i risultati in campo e l’autorevolezza dei team sui canali social? La startup ha elaborato un algoritmo che misura proprio la visibilità e la capacità di emozionare del mondo del calcio.

Roma farà da cornice a un gruppo eterogeneo di Speaker che vantano una expertise completa nel mondo della comunicazione. Scopriremo tutti i risvolti della Comunicazione 4.0 con gli occhi degli esperti – italiani e internazionali – che saliranno sul palco del WEGIL, nel cuore di Trastevere, a Roma (Largo Ascianghi, 5). I biglietti sono disponibili qui.

Non finisce qui! All’interno del Summit è previsto uno spazio riservato alle startup del Lazio e nazionali. Da sempre Go Project crede nell’innovazione e oggi si schiera in prima fila a favore di tutti gli imprenditori e i team che vogliono lanciare un business. La Call si chiama ReSoccer: le startup finaliste si contenderanno il podio. Go Project contribuirà in prima persona con un premio in denaro riservato alla prima startup classificata a livello nazionale. Ma la lista dei premi per le idee di valore è lunga, puoi consultarla qui. L’iniziativa è stata realizzata grazie al contributo della Regione Lazio e di Lazio Innova, che favoriscono ancora una volta le realtà in grado di innovare.

Per i curiosi che si stanno chiedendo da dove venga il nome ReSoccer, tutto nasce da 3040, l’Associazione nazionale per la promozione delle startup, che ha ideato il format Regeneration e che, accanto a Social Media Soccer, stavolta riserva uno spazio al Calcio, da cui Regeneration Soccer.

Non vogliamo anticiparvi altro, vi aspettiamo giovedì 22 novembre negli spazi del WEGIL, il famoso edificio storico romano, a Trastevere. Clicca qui per i ticket

Vuoi essere competitivo? Vuoi tenere a bada la concorrenza, conservare e ampliare il tuo portfolio clienti? La rivoluzione digital non accenna a rallentare. Oggi parliamo di Data Driven Marketing e di come  l'analisi dei dati sui comportamenti online aiuta le aziende a migliorare l'efficacia delle strategie di comunicazione.

 

L’analisi dei dati è la chiave della comunicazione?

Per tenerti al passo con le innovazioni del momento ed essere in grado di fornire ai tuoi clienti soluzioni adatte, la prima cosa da fare è essere sempre aggiornati. Da dove iniziare?

Facciamo una premessa: tutte le piattaforme social tendono a dare maggiore visibilità ai contenuti sponsorizzati. Cosa vuol dire? Investire in pubblicità conviene. Soprattutto se devi fare i conti con un mercato di competitor.

Allo stesso tempo, una risorsa quasi indispensabile è fornita dai dati, che ti permettono di individuare i trend, intercettare i bisogni e fornire una risposta. Cosa nasce dall’unione di questi due aspetti?

Il Programmatic Advertising combina il potere dei dati e delle piattaforme di Data Management con le potenzialità della pubblicità. Se vuoi approfondire il tema approfitta degli incontri organizzati da Hakuna, unica agenzia indipendente in Italia specializzata in Programmatic Advertising e RTB - Real Time Bidding. La data e luogo per il prossimo appuntamento dei Programmatic Breakfast è il 5 novembre alle 18:00 in Viale Liegi 32, a Roma. La sede scelta è Go Project, l’agenzia di comunicazione romana che integra il know how tecnologico di programmazione con la competenza creativa e strategica. Compila il form per riservare il tuo posto.

 

Le campagne di Programmatic Advertising

Non perdere l’occasione di assistere alla lezione sul Programmatic Advertising e scoprire come impostare le tue campagne.

Impara a sfruttare i meccanismi delle piattaforme di gestione dati, che segmentano un’enorme quantità di informazioni e facilitano la segmentazione del pubblico.

Le sponsorizzazioni si rivolgono a un determinato target di persone, che tu stesso puoi individuare attraverso la profilazione. Grazie al Programmatic Advertising questa operazione diventa ancor più immediata e intuitiva. Potrai pianificare e misurare in tempo reale. Riesci a percepire i risultati positivi in termini di ROi (Return on Investment)?

Questo è solo un assaggio, partecipa il 5 novembre alle 18:00 per andare a fondo e mettere in pratica le skill acquisite. Qui trovi il form da compilare!

Ci sarà spazio anche per eventuali dubbi e curiosità specifiche. Infatti, dopo la sessione formativa è previsto una sessione Q&A e per fare networking.

Si chiama Programmatic Breakfast e si tratta di un ciclo di appuntamenti sul Programmatic Advertising, organizzati da Kahuna, agenzia del panorama italiano specializzata nel settore, e ospitati da Go Project, nella nuova sede di Viale Liegi 32, a Roma.

Il mondo della pubblicità è in continua evoluzione e gli investimenti pubblicitari online aumentano sempre più. Si parla di 2,7 miliardi di euro nel 2017 (+13% rispetto all’anno precedente) e - a sorpresa - è prevista un’ulteriore crescita per il 2018, fino a 3 miliardi di euro.

Una fascia considerevole è destinata proprio al Programmatic Advertising. In Italia la spesa totale nel 2017 è stata di 409 milioni di euro (+30% rispetto all’anno precedente). Ci sono buone possibilità che sfiori i 500 milioni entro la fine del 2018.

Vuoi metterti al pari con le innovazioni digital e fare dei dati una risorsa per tutte le aziende? Partecipa agli incontri mensili sul Programmatic Advertising! Per iscriverti alla community compila il seguente form: http://www.programmaticbreakfast.it/kahuna_confirm.html

Il numero massimo di partecipanti è 20. Non perdere l’occasione di scoprire come funziona il Programmatic Advertising.

I Programmatic Breakfast fanno tappa a Roma, dove sono in programma una serie di appuntamenti per scoprire quali sono i punti di forza e come combinarli in una strategia di marketing e comunicazione efficace.

Il primo incontro è in programma per il 5 novembre negli spazi di Go Project, l’agenzia di comunicazione romana con sede in Viale Liegi 32.

Se vuoi chiarire i tuoi dubbi e capire come impostare le campagne di Programmatic Advertising, l’appuntamento è alle 18:00. La durata della lezione - gratuita - sarà di circa un’ora, alla quale seguirà una sessione di domande e la possibilità di networking.

AGENDA DEGLI INCONTRI

  • 18.00 Aperitivo di benvenuto
  • 18.15 Inizio Sessione Formativa
  • 19.00 Domande e networking

«L’obiettivo di questo ciclo è aiutare i Responsabili Marketing, Comunicazione e Media delle aziende non native digitali a comprendere il pianeta Programmatic, e quali effettivi problemi di Media Planning e di Marketing presenta. Molte aziende infatti hanno un pre-concetto del Programmatic come un serbatoio di spazi invenduti e di bassa qualità. Questo fa diventare il Programmatic una riga del Media Plan per abbassare il CPM complessivo e rendere “potabile” una pianificazione, praticamente un contenitore di editori e spazi che nessuno ha tempo e voglia di pianificare singolarmente, quando in verità il suo potenziale è di gran lunga maggiore e dirompente.», spiega Paolo Serra, Managing Partner di Kahuna.

Ti aspettiamo il 5 novembre alle 18:00 presso Go Project, in Viale Liegi 32, a Roma. Affrettati! Compila il form e prenota il tuo posto.

 

Apri la tua agenda personale e annota i 5 eventi digital dei prossimi mesi. Roma e Milano fanno da capofila agli appuntamenti da non perdere.

Che tu sia un professionista del marketing o un appassionato di digital, il calendario degli eventi dei prossimi mesi spazia dall’Email Marketing all’E-Commerce, passando per la Content Strategy e gli Analytics.

Scopriamo più nel dettaglio in cosa consistono e le date specifiche, così da arrivare in tempo per acquistare i ticket.

 

Save the date: ottobre e novembre 2018

Nella lista dei media di rilievo del settore marketing rientra sicuramente Engage, che ha deciso di portare i temi della pubblicità e della comunicazione a Engage Conference. L’edizione di quest’anno si chiama Content is King e - non a caso - punta sull'importanza del contenuto. Tra i topic oggetto di approfondimento, la scaletta prevede l’Influencer Marketing e il Social Media Marketing. La location scelta è l’Auditorium IULM, a Milano. La data da segnare nel calendario è il prossimo 11 ottobre. Approfittane!

Esiste una connessione tra Football Industry e Digital Marketing? L’occasione per scoprirlo è il Social Football Summit, in programma a Roma il prossimo 22 novembre. Formazione, networking, business e idee innovative, al fianco di stimati professionisti del mondo del calcio e del marketing. Si tratta del primo evento in Italia sul Digital Marketing nel Calcio. Questo vuol dire anche speaker esperti e rappresentanti di Club e Brand internazionali, che condivideranno esperienze e case-history di successo sul palco del WeGil (Largo Ascianghi, 5). Che aspetti? I ticket sono disponibili su Eventbrite.

Se ti dicessimo che il MiCo di Milano ospiterà la VI edizione del SXML? Tre giornate di masterclass, workshop e approfondimenti sui tool e le strategie di Web Marketing. Il 6, 7 e 8 novembre 2018 nel cuore di Milano (Via Gattamellata, 5) si riuniranno professionisti di livello internazionale. I biglietti sono in vendita su Eventbrite e fai ancora in tempo ad acquistarli.

L’E-Commerce è la nuova frontiera del commercio e della vendita di prodotti e servizi. E i numeri lo dimostrano: soltanto in Italia la spesa è aumentata del 17% in un anno. Vuoi restare al passo coi tempi? IES - International Ecommerce Summit è quello che fa al caso tuo. A chi si rivolge? E-Commerce manager e tutti coloro che sono alla prese con la gestione di un progetto su una piattaforma e-commerce. Il 6 novembre alle 9:00 al MiCo di Milano 10 sessioni formazione sul tema.

Facilitano il lavoro, automatizzano i processi, migliorano la gestione del workload: stiamo parlando dei tool di E-mail Marketing. Se ti muovi nel settore, sicuramente conoscerai MailUp; se ancora non hai padronanza della piattaforma, è il momento di imparare. In ogni caso la risposta è MailUp Marketing Conference, a Milano a Palazzo Mezzanotte il 29 e 30 novembre 2018. In più, se sei già cliente MailUp, ci sono tariffe riservate.

Da un lato i lavoratori e dall’altro i datori; da un lato il professionista e dall’altro il cliente. Da oggi non sarà più così, grazie a Freedo! È online la nuova piattaforma che mette in contatto “Pro” e “Customer”. Di cosa si tratta?

Sei alla ricerca di un esperto di video-editing? Vuoi fare della tua conoscenza delle lingue straniere un vero e proprio lavoro retribuito? Freedo risponde a entrambe le esigenze. Decine i settori coinvolti, centinaia le occasioni lavorative; non a caso il payoff stesso è "Find a world of services"

 

Cos’è Freedo e come funziona?

Freedo è una startup innovativa che sfrutta la tecnologia Progressive Web Apps (PWas). Hai mai pensato di unire gli aspetti positivi dei siti web con quelli delle applicazioni?

Freedo, combinando le funzionalità offerte dalle tradizionali pagine web con i pro della navigazione da mobile, è in grado di offrire all’utente un’esperienza di navigazione fluida e intuitiva. Quali sono i vantaggi? Il marketplace facilita il processo di ricerca di servizi, perché è veloce, coinvolgente, responsive, sempre aggiornato, sicuro e affidabile,. Viene percepito dall’user come una vera e propria app nativa, pur conservando i punti di forza dell’essere un sito web a tutti gli effetti.

La piattaforma è stata sviluppata dal team di developer di Go Project, col supporto degli esperti grafici per la creazione di logo, payoff e layout.

Puntare su prodotti e servizi forieri di innovazione è sempre il leitmotiv delle soluzioni digital su cui punta l’agenzia Go Project. Non poteva essere diversamente per un progetto come Freedo che, tra i tanti punti di forza, rende più semplice e immediato il contatto nel mondo del lavoro e adotta un modello di remunerazione equo ed etico.



Lavoro a portata di click: le funzionalità di Freedo  

Come funziona Freedo? Accorcia le distanze, favorisce la ricerca e l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, garantisce trasparenza e affidabilità. Per quanto riguarda l’aspetto operativo? Ecco le funzionalità tecniche principali della nuova Progressive Web App, per la quale è già in fase di testing l’App per i dispositivi IOs.

Ogni professionista può aggiungere il proprio listino, specificando il settore di attività di cui si occupa e le prestazioni lavorative che svolge, coi relativi prezzi. Sul suo profilo saranno visibili anche le Review: il “Customer” recensisce il lavoro svolto dal professionista, con una valutazione che va da 1 a 5 stelle. Questo è uno strumento utile per il cliente interessato ai servizi dell’esperto in questione.

A loro volta i clienti possono ricercare quella particolare figura che fa al caso loro, (direttamente dal search centrale in homepage) scegliendo tra due modalità:

  • In base alla categoria;
  • In base alla posizione geografica.

È il professionista stesso a stabilire se essere presente nei risultati di entrambe le opzioni di ricerca oppure solo in quelli individuati in base al settore di attività.  

Questo è il momento del match: il customer invia un messaggio al pro che, ricevuta la notifica push, potrà iniziare la conversazione, fino al momento dell’assunzione. è stata creata un’apposita feature all’interno della chat: il pro riceverà una notifica non appena sarà marcato come “hired”, cioè assunto.

Il funzionamento dei profili dei “Pro” e la gestione dei listini avviene attraverso crediti, che possono essere acquistati via PayPal:

  • 5 crediti hanno un costo di 7,99 USD;
  • per guadagnare 10 crediti il prezzo è di 14,99 USD;
  • pagando 34,99 USD il Pro avrà 25 crediti.



Garanzia di sicurezza firmata Freedo

Il flusso è semplice e intuitivo e ti garantisce risultati rapidi. Se sei un cliente non dovrai far altro che cercare il servizio di cui hai bisogno, scegliere il professionista che ti sembra più adatto al lavoro, contattarlo e assumerlo. Se sei un esperto di settore, dopo esserti registrato a Freedo potrai creare il tuo listino e ricevere i tuoi lead per essere assunto e iniziare il tuo lavoro.

Quanto è importante la sicurezza da 1 a 10? Freedo è stata creata tenendo sempre al centro dell’attenzione il concetto di safety.La garanzia di affidabilità della Web App è resa ancor più forte da un servizio di Help Center e dalla possibilità di inoltrare segnalazioni. L’iter di verifica dell’account del “Pro” è l’ulteriore elemento di reliability. L’icona a forma di scudo presente sul profilo può essere di 4 colori diversi: bianco, bronzo, argento e oro, in base al grado di verifica raggiunto. Esso dipende dall’aggiunta delle credenziali:

  1. Recapito telefonico;
  2. E-mail;
  3. Account social collegato;
  4. Background check, cioè il controllo dello status penale, effettuato in America da un’apposita agenzia che verifica la presenza di eventuali carichi pendenti.

Non ti resta che diventare membro di Freedo, creando il tuo account personale, come Pro o come Customer, e testare in prima persona le sue potenzialità.